5 principi da tenere a mente nel lavoro e nella vita

Tempo di lettura: 10 minuti

Dopo le 10 leggi riportate nei due articoli precedenti (li puoi anche recuperare qui e qui), prendiamo ancora qualche spunto dalla pagina GitHub di Dave Kerr su 5 princìpi che possano esserci utili nella vita e sul lavoro. La diversa definizione è intenzionale perché la parola “principio” ha l’obiettivo di indicare una linea guida più che un framework da seguire (come proposto da quelle che abbiamo chiamato leggi).

Riporto il solito disclaimer già proposto nei due articoli precedenti, i princìpi riportati di seguito verranno presentati e analizzati secondo l’ordine alfabetico e non definendo una scala di importanza poiché, data la loro natura universale, non è possibile definire in maniera univoca la maggiore rilevanza dell’uno o dell’altro.

Buona lettura!

La legge di Pareto (o regola 80/20)

La maggior parte delle corse nella vita non è distribuita in modo uniforme.

La legge di Pareto, anche nota come regola 80/20, suggerisce che alcuni aspetti della vita producono la maggiore quantità di risultati (diciamo circa l’80%) con il minor quantitativo di risorse (diciamo il 20%). Questo concetto è alla base dell’esistenza della FAQs (frequently asked questions) che permettono di guidare gli utenti di diversi servizi verso la soluzione del loro problema. In ambito aziendale, un riscontro della legge di Pareto si può osservare nel rapporto tra fatturati e portafogli prodotto; l’80% del fatturato spesso viene generato dal 20% del portafoglio prodotti e questa consapevolezza spinge le persone ad operare significativi tagli nell’approvvigionamento di materiale e in produzioni specifiche. Ancora, quanti oggetti presenti in casa utilizziamo quotidianamente? Quanti vestiti del nostro armadio siamo soliti usare nell’arco di un anno?

La legge di Pareto è lo stimolo per riflettere su cosa sia di maggiore rilevanza nella nostra vita e nel nostro lavoro. Concentrarci su elementi a più alto valore aggiunto ci aiuterà a liberare tempo mantenendo (quasi) invariati i risultati ottenuti. Di cosa potremmo liberarci per aumentare la nostra produttività e le nostre conoscenze?

Il principio di Shirky

Le istituzioni cercheranno di preservare il problema di cui sono la soluzione.

Quella di Shirky è un’affermazione estremamente liberale ma, tolta la parentesi politico-economica, il messaggio che possiamo trovare per la vita quotidiana è che spesso siamo concentrati sulla soluzione di un problema più che sulla sua rimozione.

Le aziende, infatti, hanno sempre necessità di avere un particolare bisogno da soddisfare e non penseranno mai di eliminare questo bisogno perché ciò vorrebbe dire perdere una fonte sicura di guadagno. Si rientra in quello che viene definito “dilemma dell’innovatore”, preferiamo sempre risolvere un problema ed essere gli unici a farlo anziché eliminarlo; questo ci fa sentire speciali tanto nel lavoro quanto nella vita.

Il principio di Peter

Le persone in una gerarchia tendono a salire fino al loro “livello di incompetenza”.

“X non è proprio in grado di compiere questo lavoro, non capisco come abbia fatto ad arrivare fino a lì?!” La risposta ad un’affermazione di questo tipo risiede nel principio di Peter; una persona riesce a scalare una gerarchia sociale, aziendale, ecc… Fino a che non raggiunge il livello sopra a quello in cui riesce ad esprimere al meglio il suo potenziale. Se noi fossimo dei bravissimi cassieri in banca, dopo qualche tempo, ci promuoverebbero capo ufficio ma se non fossimo bravi ad organizzare il lavoro di altre persone non muoveremo tanti altri passi verso l’altro. Con il passare degli anni, magari, riusciremmo a sviluppare le competenze necessarie per scalare un altro gradino ma poi, nuovamente, dovremmo arrestarci perché il compito sarà nuovo e non saremo pronti ad esprimerci al meglio.

L’attenzione da tenere (e l’invito che Peter ci fa) è, quindi, quello di continuare a sviluppare al meglio il nostro potenziale ed essere bravi (possibilmente unici) in qualcosa ma, allo stesso tempo, preparare tutte le soft e hard skills che potrebbero tornarci utili nei nostri sviluppi futuri di carriera o di vita (pensiamo all’evoluzione che possiamo fare da figlio a genitore). Questo, però, non può essere fatto senza una sana dose di ambizione ed una continua tendenza al miglioramento personale.

Se, però, guardiamo all’altro lato della medaglia, ecco che arriva la conferma di una società contemporanea intrinsecamente inefficiente. Se ogni individuo si trova nel ruolo in cui è solo perché non ha le competenze per svolgere bene il proprio compito, come potremo sfruttare al meglio (leggasi, al massimo dell’efficienza) il nostro tempo e le risorse che abbiamo a disposizione?

Il principio di robustezza

Sii conservativo in ciò che fai, sii liberale in ciò che accetti dagli altri.

Tutto quello che facciamo per noi deve essere il più confortevole (e vicino alle nostre abitudini) possibile ma, allo stesso tempo, dobbiamo essere pronti ad accogliere le novità derivanti dall’esterno senza pregiudizi o preconcetti.

Nell’ambito lavorativo questo può essere declinato nel costruire solide basi tecniche per rinforzare alcune sicurezze ma anche mantenere una mente aperta rispetto a nuovi strumenti da utilizzare o nuove tecniche da implementare. Abbracciare apertamente l’ignoto, ciò che ci è estraneo, può essere un’interessante occasione di approfondimento e crescita personale e professionale.

Analoghe considerazioni possono essere fatte a livello personale, costruire una fitta e solida rete di relazioni, una stabilità di affetti e un ambiente il più possibile confortevole possono costituire una solida base di partenza in vista di importanti cambiamenti di vita (pensiamo a trasferimenti in altre città, un matrimonio, il cambio di un lavoro, …). Attendiamo ciò che ci è estraneo e prepariamoci ad affrontarlo con la mente più aperta possibile; ogni tanto potrebbero esserci delle sorprese interessanti.

YAGNI (You Ain’t Gonna Need It)

Implementate sempre le cose quando ne avete effettivamente bisogno, mai quando prevedete di averne bisogno.

L’ultimo principio della rassegna è fortemente tecnico e in linea con i principi di Agile (in effetti, è stato formulato da Ron Jeffries uno dei fondatori del framework Agile XP). Questa indicazione è votata all’efficienza e alla semplicità di ciò che pensiamo e facciamo. Occupare il nostro cervello a sviluppare film mentali o il nostro tempo a realizzare qualcosa che non ci interessa può essere un’interessante palestra ma non è sicuramente qualcosa di utili. Nell’ottica di migliorare come persone, diventare più produttivi ed in grado di incanalare in maniera migliore le poche (e limitate) energie di cui disponiamo, cerchiamo di ridurre il più possibile gli sprechi e le complicazioni. Teniamo sempre fisso in testa che less is more. Meno aspetti inutili dobbiamo gestire e più il nostro pensiero sarà veloce, meno complicazioni presentiamo nel prodotto che stiamo costruendo e più velocemente potremo presentarci al mercato, meno retropensieri abbiamo e più saremo liberi da quello che in inglese viene definito over-thincking e così potremo dedicarci con maggiore attenzione a creare relazioni di valore con le persone alle quali teniamo veramente.

Conclusioni

Quanto elencato in questo e nei due articoli precedenti non ha l’intenzione di costituire un prontuario di norme o regole da seguire ciecamente per operare al meglio e con la massima efficienza ma solamente una serie di principi e leggi, postulate da diversi studiosi nel corso dei secoli, sulla base della loro esperienza in differenti campi di conoscenza. Di conseguenza, quanto presentato, ha solo uno scopo di condivisione e di stimolo alla riflessione.

Avere una maggiore consapevolezza di ciò che (più o meno implicitamente) regola l’agire umano può essere molto utile nel definire le interazioni sociali delle quali facciamo esperienza ogni giorno.

Spero che questa serie di articoli possa essere stata un’utile chiave di lettura, una diversa lente per osservare in maniera più oggettiva comportamenti e fenomeni che faremmo fatica a decifrare ed analizzare quando ne siamo completamente immersi.

Avanti
Avanti

10 leggi da tenere a mente nel lavoro e nella vita (2/2)