Metodologie Agile: quale scegliere?

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Una mente aperta ed allineata è una caratteristica fondamentale per poter sviluppare adeguatamente pratiche Agile nel proprio contesto lavorativo ma deve essere affianca (e supportata) da qualche solido concetto teorico sul quale iniziare a costruire.

Per questo motivo, negli articoli che seguiranno, verranno presentati quattro modelli e framework che adottano la filosofia Agile. Alcuni di questi sono fortemente legati al mondo IT, mentre altri risultano più facilmente adattabili anche all’ambiente manifatturiero. L’obiettivo è quello di fornire una visione complessiva dei modelli che possono essere implementati e dei vantaggi e degli svantaggi a cui le diverse pratiche possono portare.

Prima di iniziare la carrellata che ci accompagnerà per le prossime settimane, però, forniamo un veloce confronto tra le diverse metodologie così che ognuno possa indirizzarsi su quella che ritiene più affine alle proprie esigenze oppure anche approfondirle tutte e prendere, da ognuna, ciò che ritiene più affine al proprio modo di lavorare.

Metodologie a confronto

Le quattro metodologie che presenteremo sono, nell’ordine, Scrum, eXtreme Programming (o XP), Lean e DSDM. Esse costituiscono il gruppo delle metodologie più adottate in ambito lavorativo ma, da come si può facilmente evincere, non sono le uniche.

Il metodo Scrum è quello più facilmente implementabile in realtà che operano in diversi settori. Risulta particolarmente utile quando le ipotesi di partenza di un progetto sono caratterizzate da una forte variabilità e solo pochi aspetti risultano chiari e noti a priori. Il focus principale è volto a reagire rapidamente ai cambiamenti che gli stakeholders del progetto intendo apportare. Su questo framework sono basati il maggior numero di strumenti informatici (di facile fruizione) disponibili tramite applicativi web (vedi Trello, Jira, Asana, Wrikle, ecc…).

Il secondo framework che vedremo è eXtreme Programming. A differenza delle altre metodologie, questa risulta particolarmente settoriale. Se è vero che Scrum può essere utilizzato sia per realtà IT che manufacturing¸ non si può dire lo stesso per XP, che presenta pratiche molto legate al mondo dell’informatica e della programmazione. Nonostante ciò, però, alcuni idee possono essere facilmente traslate (con buoni risultati) anche al di fuori di questo contesto.

La metodologia Lean, tra tutte, è quella dal carattere più generale. Essa trae origine dal mondo della produzione di manufatti e viene adattata anche ad altri contesti (si pensi al settore produttivo automobilistico ed in particolare a quello derivante dalla giapponese Toyota). L’obiettivo principale di questo framework è quello di ottimizzare il lavoro in team riducendo al minimo gli sprechi. Questo metodo, inoltre, non presenta dei veri e propri sprint (come nel caso di Scrum) nei quali realizzare un determinato incremento, ma permette di regolare il flusso di lavoro in modo che ogni azione possa essere portata a termine in maniera corretta al primo tentativo.

L’ultima metodologia che presenteremo è la DSDM. L’obiettivo principale di questo framework è quello di consegnare il progetto nei tempi prestabili, cercando di effettuare un rilascio rapido della maggior parte del prodotto che si vuole sviluppare non importa che il prodotto sia perfetto, l’aspetto rilevante è che sia consegnato in tempi brevi in modo da poter dedicare la restante parte del progetto a sistemare problematiche e difettosità che possono emergere in fase di sperimentazione. Tra le metodologie presentate è quella più strutturata e meno flessibile.

Conclusioni

Le metodologie presentano, come visto, anche molti tratti comuni, derivanti dal fatto che sono state tutte principalmente sviluppate nello stesso settore. I frameworks Scrum e Lean, in particolare, risultano essere i più implementati in numerose realtà aziendali grazie alla loro universalità, che favorisce l’adattamento a diversi contesti, e alla semplicità con la quale possono essere recepite pratiche e princìpi che si trovano alla base dei suddetti approcci.

Ricorda che non esistono teorie sbagliate ma, a volte, esse non sono conosciute a sufficienza per poter essere applicate nella maniera adeguata e quindi possono portare a fallimenti importanti. Una teoria, in quanto tale, è universale ma non è sempre detto che possa adeguarsi facilmente al caso specifico; teniamo sempre conto del contesto nel quale essa è stata prima definita e poi sviluppata.


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